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LUGConf 2018
Sabato 24 marzo 2018 si terrà a Torino MERGE-it, raduno nazionale delle community attive nel campo delle libertà digitali.
Per tale occasionale, Italian Linux Society invita tutti i Linux Users Groups alla LUGConf prevista per il pomeriggio: un incontro per vedersi, conoscersi, e discutere faccia a faccia alcuni dei temi più strettamente operativi di interesse generale per tutti coloro che promuovono e sostengono Linux ed il software libero nel nostro Paese.
All'ordine del giorno:
- il futuro del Linux Day
- attività locali svolte o da svolgere: esperienze, spunti e consigli
- assetti associativi alla luce della Riforma del Terzo Settore
Per facilitare la partecipazione dei gruppi più distanti o più piccoli, Italian Linux Society mette a disposizione 10 grants da 50 euro per sostenere almeno in parte le spese di viaggio e di alloggio; negli scorsi giorni ai LUG indicizzati sulla LugMap è stata inviata una mail di invito, con le modalità per chiedere tale contributo e per eventualmente proporre altri argomenti di discussione collettiva. Chi non avesse ricevuto suddetta mail può contattare l'indirizzo presidente@linux.it per ulteriori dettagli.
2017 con ILS
Come oramai ogni fine d'anno, una panoramica delle attività svolte da Italian Linux Society nei precedenti 12 mesi.
- l'appello 1%, destinato a sollecitare i professionisti che lavorano con il software libero a sostenere economicamente lo sviluppo e la crescita dei propri stessi strumenti di lavoro, è stato diffuso online ed offline, riscontrando il favore di diversi operatori (anche a livello internazionale, tant'è che abbiamo dovuto tradurre la pagina dell'iniziativa in inglese)
- un tema ricorrente quest'anno è stato quello del software libero nella pubblica amministrazione, cui abbiamo dedicato la campagna Comune From Scratch e per il quale abbiamo aderito all'analoga campagna europea Public Code. Ma molto, moltissimo lavoro resta ancora da fare su questo fronte...
- ... a partire dal Ministero dell'Istruzione, presso cui ci siamo fatti vedere (insieme agli altri soggetti che operano nel campo della promozione della cultura libera a scuola). L'incontro ed i successivi contatti hanno aiutato a migliorare le relazioni tra le community open/scolastiche ed il Ministero
- linux.it, primo punto d'accesso per centinaia di persone che quotidianamente vogliono saperne di più in merito a Linux e al software libero, è stato revisionato per rendere ancora più facile e chiara la navigazione. Tra le altre cose, è stata aggiunta una sintetica pagina che riassume i vantaggi dei formati aperti
- sempre su linux.it, ampio spazio è stato dedicato a coloro che sviluppano o vorrebbero sviluppare software libero: qualche dritta per chi vuole iniziare, una completa guida alle licenze opensource, ed una pagina espressamente dedicata agli sviluppatori di software freeware (che speriamo di veder diventare freesoftware!)
- impossibile non citare infine il Linux Day 2017, la principale manifestazione nazionale dedicata a Linux, arrivata quest'anno alla diciassettesima edizione
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#PublicCode
Nelle scorse settimane Free Software Foundation Europe ha pubblicato una lettera aperta in cui si invitano le pubbliche amministrazioni di tutta Europa a pubblicare il codice delle applicazioni che vengono da loro commissionate e pagate coi soldi dei contribuenti, per favorire il riuso - ed il relativo risparmio economico - e la trasparenza delle istituzioni.
La campagna include un ottimo video divulgativo che spiega le motivazioni che dovrebbero spingere le amministrazioni ad adottare software libero ed opensource, nonché una raccolta firme cui vi invitiamo ad aderire per sostenere l'iniziativa.
Ricordiamo in questa occasione l'analogo appello "Comune From Scratch" lanciato a giugno da Italian Linux Society, con cui si offre supporto tecnico e legale per le amministrazioni che vogliono pubblicare il codice delle proprie applicazioni ma vorrebbero capirne di più in merito a licenze libere e strumenti per il modello di sviluppo opensource.
Appello per i Comuni: Condividete
Tra i tanti comuni italiani che sono stati chiamati al voto l’11 giugno uno ha la particolarità di averlo fatto per la prima volta. Mappano, in provincia di Torino, è stato promosso dallo status di “frazione” a quello di “comune” solo nel 2013, ed ha ora per la prima volta eletto un proprio consiglio comunale. Cui spetta il non facile compito di costruire una nuova amministrazione da zero, ma con la rara opportunità di poterlo fare senza vincoli pregressi.
Il neo eletto Consiglio ha la necessità di allestire una propria infrastruttura informatica e di dotarsi di servizi digitali, sia per i cittadini che per il suo stesso funzionamento interno, ed in ossequio delle linee guida del Codice di Amministrazione Digitale ha deciso di adottare soluzioni libere ed opensource e riusare quanto già sviluppato da altre amministrazioni simili.
Il lodevole intento è purtroppo ostacolato dalla mancanza di informazioni e riferimenti: a distanza di 11 anni dalla pubblicazione del suddetto Codice risulta ancora difficile, se non impossibile, reperire soluzioni libere e riusabili specifiche per la PA. Il Catalogo Nazionale dei Programmi Riutilizzabili, oggi in carico all’Agenzia per l’Italia Digitale, è scarsamente curato ed in massima parte riporta riferimenti ad applicazioni proprietarie o non più reperibili, né esiste una rete - ufficiale o ufficiosa - di soggetti cui rivolgersi.
Il Comune di Mappano, insieme ad Italian Linux Society, lancia dunque un appello a tutti i comuni per raccogliere soluzioni ad-hoc per l’amministrazione: protocollo, anagrafe, gestione personale, servizi demografici e finanziari.
I comuni italiani con meno di 10.000 abitanti, e dunque con risorse e competenze interne troppo modeste per potersi autonomamente e rapidamente dotare di una completa struttura digitale, sono 6.700 su un totale di 8.000: obiettivo dell’iniziativa è quello di indicizzare in modo più efficace e conveniente il patrimonio software di pubblica utilità in uso e renderlo più facilmente accessibile a queste realtà, nonché di dare supporto tecnico ai comuni che hanno internamente implementato le proprie soluzioni e vogliono condividerle con gli altri.
Software Libero al MIUR
Giovedi 8 giugno una delegazione di rappresentanti del software e della cultura libera si è recata a Roma, presso il Ministero dell'Istruzione. Tra questi anche Matteo Ruffoni e Paolo Mauri, consiglieri di Italian Linux Society e membri attivi delle community Wii Libera la Lavagna e Porte Aperte sul Web.
L'incontro è stato occasione per presentare alcune delle attività svolte presso le scuole italiane ed una selezione dei più rilevanti progetti software (tra cui è impossibile non citare Lampschool), ma anche per prendere impegni operativi concreti ed ottenere un maggiore riconoscimento formale del software e dei contenuti aperti, e delle community di insegnanti, studenti e tecnici attive nel nostro Paese.
Un tema ricorrente della riunione, considerato forte obiettivo strategico per rafforzare la posizione del software libero nella scuola, è stato quello di una maggiore relazione tra il Ministero stesso e l'Istituto per le Tecnologie Didattiche (ITD), ente del CNR e "casa" della distribuzione SoDiLinux, finalizzato a consolidare il ruolo istituzionale di un soggetto già da tempo attivo nello sviluppo e nella promozione di strumenti a sorgente aperto.
DUCC-IT 2017
Sabato 6 e domenica 7 maggio si svolgerà a Vicenza l'edizione 2017 della "Debian/Ubuntu Community Conference", più nota come DUCC-IT, (quasi) annuale incontro tra attivisti freesoftware che negli anni si è allargata anche ad altri temi oltre le due ben note distribuzioni Linux che ne compongono il nome.
Il programma pubblicato vede, tra gli altri, un intervento del Presidente di Italian Linux Society, dedicato non solo a presentare ma anche e soprattuto a discutere insieme ai partecipanti spunti e considerazioni sulla community di promozione, divulgazione e sostegno al software libero attiva nel nostro Paese.
Work in Progress su Linux.it
Circa quattro anni fa è stata messa online una completa revisione di linux.it, da sempre destinato ad accogliere chi vuole avvicinarsi al mondo del software libero e guidarlo al meglio nel suo percorso di scoperta.
Questo, come i tanti altri siti tematici della rete ILS, viene costantemente monitorato ed occasionalmente ritoccato per rispondere alle domande più frequenti e comuni, ma l'aggiornamento pubblicato oggi merita una nota particolare. La homepage è stata in gran parte ridefinita per mettere in evidenza le pagine interne di maggiore interesse, che sono state a loro volta divise per categorie: quelle introduttive, quelle destinate a chi vuole effettivamente usare Linux sul proprio PC per la prima volta, quelle per chi già conosce il tema e vuole approfondire determinati argomenti, e quelle per chi vuole invece iniziare a partecipare e contribuire attivamente.
Una modifica piccola, ma destinata a condizionare le ricerche delle centinaia di visitatori che ogni singolo giorno dell'anno approdano su queste pagine per saperne qualcosa di più su Linux e sul software libero.
1% per 100 Coworking
Dopo aver raccolto diversi feedback positivi in merito all'iniziativa 1%, rivolta alla sensibilizzazione dei tanti professionisti che lavorano - più o meno consapevolmente - con software libero e opensource nei confronti del ruolo che possono e devono avere per sostenere economicamente i propri stessi strumenti produttivi, passiamo ora alla fase successiva.
In questi giorni stiamo inviando una lettera a 100 coworking distribuiti in tutta Italia, con un paio di copie del volantino divulgativo e qualche adesivo da distribuire a coloro che frequentano la struttura. L'intento è quello di allargare il pubblico raggiunto dall'appello, coinvolgendolo laddove è più facile trovarlo, proprio nei luoghi dove si svolgono le attività lavorative e, magari davanti alla macchinetta del caffé, si possa discutere dell'argomento con altre persone più o meno direttamente interessate. In questo modo vogliamo toccare una parte sempre più ampia degli operatori, anche e soprattutto al fuori dei "soliti" canali di comunicazione prettamente dedicati all'opensource, ed ispirare una porzione sempre maggiore di professionisti a prendere parte attiva nel processo di svluppo e sostegno del bene comune digitale.
Tra le altre novità correlate all'iniziativa segnaliamo che la pagina web è stata tradotta in inglese, al fine di allargare lo spunto al di fuori dei confini nazionali ed indurre gli altri promotori freesoftware europei a svolgere campagne analoghe nei rispettivi Paesi.
European Software Freedom Policy Meeting 2017
Anche quest'anno, sulla scia del primo incontro del 2016 e con l'occasione del FOSDEM 2017, venerdi 3 febbraio si è svolto a Bruxelles l'European Software Freedom Policy Meeting, organizzato da Free Software Foundation Europe e Open Forum Europe con l'intento di aggiornare reciprocamente le diverse realtà operative nel Vecchio Continente sul fronte delle libertà digitali. Naturalmente Italian Linux Society non ha mancato di partecipare anche in questa occasione.
All'ordine del giorno i prossimi sviluppi dell'iniziativa EU-FOSSA - con la quale la Commissione Europea finanzia attività di auditing su progetti opensource -, il FOSS Contribution Policy Template - documento rivolto a formalizzare la partecipazione delle amministrazioni statali a progetti di sviluppo -, e una discussione sul monitoraggio del rispetto dei principi di apertura e trasparenza digitale da parte dei diversi Paesi comunitari.
Come in ogni meeting che si rispetti un ruolo determinante hanno avuto anche le pause caffé, sfruttate per scambiare due chiacchere con altri promotori del software libero ed opensource, avere una più chiara idea di cosa succede negli altri Paesi, e raccogliere pareri sulle prossime iniziative da portare qui in Italia.
1%
Laddove in tanti considerano ancora il software libero una cosa da "smanettoni" spesso ci si dimentica delle innumerevoli persone il cui lavoro è stato abilitato dai bassi costi, l'elevata possibilità di personalizzazione e l'indipendenza operativa delle soluzioni opensource. Migliaia sono i freelance e le agenzie di sviluppo che ogni giorno lavorano per realizzare e distribuire siti web, e-commerce, applicazioni e piattaforme a partire dell'enorme patrimonio di strumenti liberi disponibili in Rete, e che dunque, di fatto, vivono grazie all'opensource.
Non tutti però sono consapevoli del grande guadagno che questo patrimonio rappresenta per loro, né tantomeno della responsabilità che hanno per supportarlo, tutelarlo e mantenerlo. Magari non per velleità etiche o morali, ma per proprio interesse personale ed economico. A loro è rivolta l'iniziativa UnoPercento, un amichevole invito ai tanti piccoli professionisti autonomi che popolano il mercato italiano ad assumere un ruolo proattivo.
L'azione proposta è quella di iniziare ad aggiungere, nelle fatture emesse verso i propri clienti, un 1% del totale, da raccogliere e destinare ai progetti liberi usati per svolgere il lavoro. In modo da riconoscere e far riconoscere un valore monetario a tali prodotti, farsi promotori di un circolo virtuoso che porta vantaggi a tutti, ed avere un impatto pratico e concreto sul sostegno dell'intero ecosistema.
L'iniziativa è puramente informale e nella pagina web sono elencati diversi modi per aderire, in modo più o meno esplicito. L'intento è quello di sensibilizzare gli operatori del settore alla sostenibilità dei propri strumenti produttivi e, dunque, della loro stessa attività professionale. Anche tu, più o meno consapevolmente, hai bisogno del software libero; il software libero ha bisogno di te.